leggi qui la prima parte
Da un articolo di Nosovski apprendiamo un'altra cosa interessante. Volendo sistemare le cronistorie secondo la datazione ufficiale accettata, e volendo accettare, come dicono loro, che il Concilio di Nicea (325 d.C..) stabilì la norma di quando dovessero cadere i giorni di Pasqua (la prima luna piena di primavera), perché questi risultano sbagliati quando uno con il computer va a calcolare le date delle lune piene? Forse perché ci fu un reale Consiglio di Nicea solo nel 1200 d.C., che fu rispedito indietro nel tempo di 900 anni, in un periodo di storia "fantasma"? Inconsistenze di questo tipo vengono elencate a decine di migliaia, e non solo da Fomenko, Nosovski o Morozov.
Ma torniamo alla falsificazione del Medio Evo in Europa. Al 1903 risale un libro di Robert Baldauf, lettore dell'Università di Basilea, che studiò gli archivi del famoso monastero di San Gallo in Svizzera. Certe caratteristiche che potevano essere solo di autori medievali egli le ritrovò nei testi antichi. Studiò le correlazioni tra un testo ed un altro, studiò i falsi, capì chi era autore di cosa, e alla fine dice che le antiche cronache erano state create nel medioevo: "I nostri antichi romani e greci, Omero, Sofocle, Aristotele, la loro patria non erano l'antica roma o le città stato elleniche, ma l'italia del XIV e XV secolo".
Sulla posizione critica di tale filologo potete trovare molte informazioni persino sulla pagina di wikipedia, sito ben noto per la sua allergia alle ipotesi cospirative. Al link //en.wikipedia.org/wiki/Robert_Baldauf possiamo leggere che tale studioso nel 1902/1903 ha pubblicato due volumi di quella che doveva essere una serie di 4 tomi sulla Storia del Criticismo:
Baldauf è arrivato quasi alle stesse conclusioni dello scienziato francese Jean Hardouin sebbene abbia utilizzato un metodo differente, quello dell'analisi filologica. Baldauf ha studiato gli archivi del famoso monastero svizzero di St. Gallen (...) manoscritti che si presume e che si dice siano antichied ha affermato che essi erano per la maggior parte di composizione recente (...) Baldauf ha scoperto paralleli tra i libri storici del Vecchio Testamento ed i lavori del genere medioevale del romanzo da una parte e dell'Iliade di Omero dall'altra che erano abbastanza somiglianti da portarlo ad assumere che i testi sia dell'Iliade che della bibbia fossero risalenti al Medio Evo.
Baldauf riassume le sue ricerche con le seguenti parole seguenti: "I nostri romani e greci sono stati tutti umanisti italiani." Tutti essi – Omero, Sofocle, Aristotele, e molti altri "antichi" autori, così differenti nella nostra percezione, provengono dallo stesso secolo, il quattordicesimo e quindicesimo del rinascimento italiano. Baldauf afferma che l'intera storia degli antichi greci e romani - così come la "storia" biblica, che appare correlata ad essa entro una certa misura - è stata concepita ed introdotta dagli umanisti italiani, e dai loro colleghi e seguaci delle altre nazioni. L'umanesimo, egli afferma, ci ha dato un intero mondo antico di fantasia e la Bibbia, così come l'alto Medioevo [il periodo più antico del cosiddetto Medioevo - N.d.T.], che Baldauf considerava un'invenzione degli scrittori umanisti.
Ugualmente falsificati i conii e le medaglie attribuite ai romani o ai greci antichi. Un celebre pavimento a mosaico di Piazza Armerina (Enna) dovrebbe appartenere insieme a tutto il resto alla manifattura romana, ma allora i romani erano nel rinascimento, perché adolescenti in costume da bagno che giocano con una palla non si erano mai viste prima. Ma naturalmente questo fu interpretato come uno spunto immaginativo visionario dei romani.
L'alternativa sarebbe dire che non possono essere passati 1100 anni tra la manifattura di quelle opere "antiche" romane e il rinascimento. Per non parlare delle opere che per forza di cose devono essere rinascimentali, ma sono ritrovate seppellite nel 79 d.C. a Pompei ed Ercolano. Abbiamo scavato da Pompei affreschi che rivelano tabernacoli decisamente cristiani?
L'idea principale esposta da Kessler e Davidenko nel loro "Book of Civilization" è che mediante la storia della tecnologia possiamo ricostruire la storiografia in modi un pò più corretti di quello che è stato fatto in passato.
Molti artefatti di un certo tipo e statue di granito erano impossibili da costruire prima della nascita di certe tecnologie. Anche molti coni cosiddetti antichi non hanno potuto esistere nei tempi in cui li si attribuisce. A Pompei sono stati ritrovati manufatti vetrosi che non poteva già essere esistiti e quindi seppelliti nel 79 d.C. Una serpentina di marmo presente a Pergamon nel 139 a.C. in realtà aveva bisogno della stessa tecnologia dello stucco usata da Michelangelo che non esisteva prima del Rinascimento.
Anche Alexander Jabinski nel libro russo Another History of Art dimostra che i manufatti attribuiti alla storia dell'arte romana o greca (quindi duemila e passa anni fa), in realtà non possono essere più antichi di 1000 anni. Nel suo libro sono presentati centinaia di esempi che dimostrano come l'arte realizzata nell'ultimo millennio sia poi stata distribuita dagli storiografi lungo tutto il corso della storia antica.
Lo stesso tipo di discorso può essere fatto, ed anzi è stato fatto, dallo storico della musica Eugene Gertsman: una decina di secoli di presunta storia della musica non corrispondono a quello che si vorrebbe far credere (Mysteries of the History of the Ancient Music, Nota Publishing, Saint-Petersburg, 2004).
La continuità della storia della matematica si è presa una ferie ingiustificata di mille anni, dal teorema di Pitagora, Talete e le equazioni di secondo grado degli antichi greci, fino al passo successivo avvenuto mille anni dopo. Ci sarebbero anche inconsistenze riguardanti le densità di popolazione.
E il benedetto metodo del carbonio 14 allora? Non concorda forse con la storiografia ufficiale? Innanzitutto il metodo non è applicabile a tutto. Per es. non è applicabile ad un libro o ad una moneta. Ci sono numerosissime circostanze che possono essersi verificate che renderebbero una misurazione falsa. L'ambiente circostante determina con quale velocità il carbonio 14 è stato perso da un tessuto, per esempio il campo magnetico della Terra. Ma comunque il metodo parte da un assioma che viene subito dimostrato falso. L'assioma è che ci sia un livello di carbonio 14 uniforme in qualsiasi materiale vivente.
Guarda caso, nel metodo del carbonio 14 si è reso necessario usare delle curve cosiddette di calibrazione. Per ottenerle sono stati usati campioni biologici di età nota. Quindi la calibrazione dipende dalla cronologia convenzionale. Se la cronologia globale fosse cambiata e quindi le curve di calibrazione cambiassero, il metodo con la nuova calibrazione riuscirebbe a dimostrare non la verità della vecchia cronologia ma di quella nuova (//www.creationworldview.org/articles_view.asp?id=6).
Garry Kasparov, il campione di scacchi, s'infiamma quando gli si chiede la sua opinione sul millennio mai esistito. Sostenitore degli studi di Morozov-Fomenko, egli dice che è in grado di mettere al tappeto qualsiasi storico che accetti una dialettica con i dati a diposizione. Su qualsiasi argomento e da tanti punti di vista.
Tra l'altro Fomenko e Nosovski nel frattempo hanno sviluppato molti altri strumenti matematici che permettono di smantellare grossi pezzi di cronologia acquisiti dalle decisioni a suo tempo dei gesuiti Scaligero e Petavius. La domanda nasce spontanea. Il latino, una lingua che non aveva una corrispondenza con quella che il popolo usava nel 1100 d.C., fu inventata e diffusa tra i letterati proprio allo scopo di mistificare la realtà? Non è una coincidenza che la sua struttura sia simile al russo. Sembra che un certo Batu Khan stesse dietro alla creazione di tutti questi monasteri-fortificazioni benedettini che stavano per andare a far crescere la civiltà antica come la conosciamo.
Ci sarebbe anche da dire sullo sviluppo dei mercanti-banchieri. Chissà se questa era una delle massime priorità di qualcuno, oltre naturalmente ai semi concettuali posti di nazioni, di storie nazionali e di storie e identità religiose. Naturalmente, se ha ragione Fomenko, molte rivendicazioni politiche, religiose o territoriali che ancora oggi alimentano guerre non hanno alcun solido fondamento.
Le vicende antiche, Rinascimento e signoria dei Medici inclusi, si svolsero piuttosto in modo esplosivo e lineare e non come si pensa, impantanandosi in 1100 anni di stasi benedettina-medievale (//window2thepast.blogspot.de/2012/05/europe-in-14th-century-europeans-like.html). Ma ovviamente chi può dire dove veramente finisce la falsificazione? Certo non si potrà dire dalla mattina alla sera cosa è vero e cosa è ancora mistificato. Nemmeno l'opera di Fomenko, che già ci lavora da oltre venti anni, potrà darci altro che flebili indizi.
L'opera di Fomenko soprattutto ci mette davanti a sovrapposizioni incredibili d'interi profili di dinastie. Gli anni di regno di ciascun sovrano delle due dinastie che si sovrappongono sono uguali a quello del suo equivalente nell'altra dinastia. Ma è non solo quello si sovrappone: c'è tutto un complesso di dati e di eventi di ciascun regnante che si sovrappone con quello del suo equivalente. E ciò si verifica per ognuno dei sovrani di una dinastia.
Limitatamente agli usufruitori di questo articolo, ricordiamo solo alcune somiglianze tra l'inizio del medio evo e la fine del medio evo:
L'imperatore bizantino faccia a faccia con l'invasione dei mongoli che si affacciano in Europa (1200 d.C.).
Il Papa Leo deve far fronte alla pressione e le ondate di Attila degli Unni (400 d.C. ).
Scisma bizantino (1200 d.C.). La corte bizantina fissata a Nicea, non ha più un imperatore del romano impero di Bisanzio.
Scisma della Chiesa, Concilio di Nicea che avviene senza la presenza di un papa romano (325 d.C.).
Invasione dell'Inghilterra da parte dei normanni (1070 d,C.).
Invasione dell'Inghilterra da parte dei Romani ( 60 dC.).
Pletin che riprende e diffonde il Neo Platonismo (1355 d.C.).
Plotino diffonde il Platonismo come Neo-Platonismo (204 d.C.)
Viene costruita la Cattedrale di Colonia (XIV secolo).
La costruzione della chiesa da parte dei cristiani si fa risalire al IV secolo.
Il Papato lavora alacremente all'istituzione di nuovi Ordini monastici (XIII-XIV secolo ).
Giustiniano I ( 482 – 565) incoraggia e difende i nuovi ordini religiosi cristiani.
Insomma, non risulta difficile credere a Edwin Johnson (1894, //www.egodeath.com/edwinjohnsonpaulineepistles.htm) il quale affermò che i monaci benedettini medievali lavorarono in modo alacre per calcolare la storia umana da Adamo in poi, creando schematiche tavole cronologiche che poi furono riprese dal team di esperti di cronologia gesuiti a partire da Scaligero, istituendo il sistema Annus Domini che ancora seguiamo al giorno d'oggi.
Il sopra citato Jean Hardouin si occupò anche di monete e medaglie. La sua conclusione fu che c'era anche qui falsificazione, cioè molte non erano delle epoche a cui si voleva farli risalire. Anche qui c'era la mano dei contraffattori benedettini. Più studiava ed approfondiva, più vedeva l'imbroglio e la falsificazione diffusa delle radici e della durata della civilizzazione. Quest'opera era andata avanti prima nei monasteri, con il consenso e l'autorità di Federico II nel 13 secolo, di Filippo II in Francia nel 14 secolo e più tardi con l'appoggio appassionato dei Medici a Firenze.
Fomenko riscontra alcune date astronomiche nei libri del vecchio testamento, che risalgono anch'esse al 1300- 1500. Nella storia di Carlomagno, i Benedettini si prendono un grosso credito per l'educazione di questo sovrano nel neonato Impero romano d'occidente. Una tesi abbastanza solida presentata da Fomenko è che la Russia, la civiltà e tecnologia russa, erano più antiche di quella della Grecia o di Roma, e che l'impero mongolo medievale era in realtà un impero di dimensioni mondiali di nautra slavo-turca, il "Russian Horde". E quando essi lo decisero, iniziarono ad iniettare cultura, conoscenze e tecnologia da noi in Europa.
Voglio riportare ancora una volta l'attenzione sul fatto che 1000 anni di storia sono stati inventati. Astronomicamente parlando, l'Almagesto di Tolomeo (II secolo d.C.) contiene dettagli sulla reciproca posizione degli astri che avrebbe potuto realizzarsi solo parecchie centinaia di anni dopo. Quindi ammesso di voler accettare solo il fatto dell'invenzione di mille anni di storia, e volendoci lasciare dei dubbi sui nomi o popoli cui Fomenko attribuiva il potere tecnologico e un dominio incontrastato su Cina, Russia e l'intera Asia, la domanda che ci poniamo è come facessero questi a diffondere la propria influenza, a volta senza comparire o comunque senza far comparire i loro eserciti.
Le città-stato della Mesopotamia furono le prime (almeno per quanto è possibile scavare) ad avere un'organizzata rete di mercanti. Già a partire dal secondo-terzo millennio a.C. questi mercanti si spostavano insieme tra una città ed un'altra in carovane ben armate, una specie di mini-esercito. A garanzia di questa classe mercantile privilegiata erano state istituite speciali Corti per mercanti, presenti in ogni distretto finanziario nella città principale. Parte del loro bagaglio culturale era già la conoscenza e l'utilizzo della "riserva frazionata", cioè la creazione di denaro-debito dal nulla, Ma questo lo potevano fare esclusivamente tra loro, perche codici religiosi e codici legali proibivano questo sistema dell'interesse. Niente si moltiplica in natura. E quindi il denaro non poteva iniziare improvvisamente a farlo.
Nell'antico codice di leggi Hammurabai, all'articolo n.7 troviamo il divieto sulla possibilità che mercanti non autorizzati creassero ricevute di argilla secondo la moltiplicazione delle riserve. Ma ecco che di li a poco tutto questo fu superato. Chi ne sapeva di più, ovvero gli slavi, comparvero facendo delle iniezioni di cultura e di tecnologia! Che cosa sapeva di più degli altri l'elite degli slavi.
Purtroppo qui dobbiamo fare una lunga premessa. Il sistema basato su conti correnti e assegni bancari è incredibilmente efficiente oggi nel minimizzare la necessità di transazioni "in contanti", ma abbiamo prove che lo fosse già nel XV secolo: tra il 1456 e il 1459, una banca a Genova ricevette dall'estero 160.000 lire in ricevute (lettere di credito) e il 92.5% di tale quantità fu saldata con spostamenti sui conti correnti interni, e solo il restante 7.5% venne pagato in contanti [Spufford 1986].
Già i babilonesi, grazie alla scrittura e ai documenti in argilla sviluppati dai mercanti, avevano scoperto questa "pietra filosofale dell'economia" (che oggi è la principale attività svolta dal sistema bancario), cioè lo scambio tra mercanti operato mediante un organizzato sistema di appianamento dei pagamenti (ordini di trasferimento delle cifre sugli acconti di deposito) e moltiplicazione delle riserve.
Anche se il Tempio era sempre davanti agli occhi di tutti, quelle antiche popolazioni non sospettarono mai che le ricevute di denaro non fossero avallate completamente dalle ricchezze depositate. Non sospettarono mai che il denaro fosse semplicemente creato moltiplicando riserve, perché essi ingenuamente pensarono che se tale abuso fosse stato perpetuato ciò sarebbe stato lapalissiano, i suoi effetti sarebbero stati manifesti alla comunità. Ma tale abuso, quando perpetrato, è tutt'altro che immediatamente evidente.
Il vantaggio per i guardiani dei Templi era che l'insieme degli imprenditori cui un mercante-banchiere aveva concesso prestiti erano beneficiari di una massa monetaria creata dal nulla e sulla quale doveva essere restituito un interesse (in forma di ricchezza CHE ESISTEVA!). Questa massa monetaria astratta (permettetemi il termine "astratta", che sottolinea che era creata dal nulla e testimoniata solo da tavolette d'argilla) estraeva interesse dalla moneta metallo o dalle proprietà di una comunità. Il business di tutta una comunità era caricato di un tale peso, tanto più che la massa monetaria astratta cresceva fino ad essere un buon numero di volte superiore alla moneta metallica esistente.
Questa confraternita di banchieri internazionali aveva un particolare interesse perché i regni che cadevano sotto la sua influenza trasformassero il loro sistema monetario in uno basato su argento e oro. Come è possibile ciò, direte voi, alla luce del fatto che i grandi commerci dei mercanti si basavano proprio sul principio di minimizzarli i pagamenti con monete metalliche? I mercanti conoscevano benissimo i limiti del denaro metallico: nei periodi migliori c'erano tempi lunghissimi di attesa dei trasferimenti dell'oro o argento dovuti; e la disponibilità di contanti, che era sempre in uno stato di carenza cronica, nei periodi peggiori era soggetta a stati acuti di carenza.
Il dilemma è solo apparente. I mercanti tennero per sè le conoscenze delle tecniche di appianamento bancarie e di emissione di lettere di credito. Infatti, la loro elite, "il banco di fiera", avendo capito la potenza di questo meccanismo, pianificava di trarne vantaggi personali. D'altro canto vennero proposti come strumenti di scambio oro e argento, ben sapendo che l'uso di questo tipo di "contanti" non era né facile né economico. Il sistema dei metalli preziosi come base monetaria, dietro l'apparenza di logicità, costituiva invece uno strumento di instabilità economica.
L'adozione di questo sistema monetario basato su oro e argento costrinse i governanti di tutto il mondo ad una corsa affannosa all'approvvigionamento di metalli preziosi, che già nel VI secolo a.C. viene testimoniata dall'agitazione con la quale Xenofonte chiede al governo di Atene di acquistare 10.000 schiavi, da dare in affitto ai proprietari delle miniere di Laureion, dove però sembra che il filone di argento si fosse già da tempo avviato all'esaurimento.
Le numerose tavolette in argilla che sono state ritrovate in Atene pochi anni dopo mostrano che l'esportazione di argento ad Oriente stava man mano causando nella città-stato greca dei vuoti di "contanti", che venivano con successo riempiti dalle ricevute in argilla create dai banchieri e accreditate sui loro acconti e su quelli dei loro più utili agenti greci.
La stessa cosa sarebbe avvenuta nel II secolo nella Roma antica, nel XVI secolo nel regno di Napoli, nel XVII secolo in Inghilterra, nel XVIII secolo in Francia, nel XIX secolo in Italia e le altre monarchie europee, nel 1913 negli Usa, avendo ognuna di queste circostanze come conseguenza l'accettazione delle "lettere di credito" e banconote dei banchieri come mezzo di pagamento.
Tra gli esempi più recenti dell'instabilità cui era sottoposto il sistema monetario basato su metalli preziosi, abbiamo le vicende del 1934, quando il prezzo mondiale dell'argento aumentò improvvisamente come conseguenza dell'acquisizione da parte degli Stati Uniti di enormi scorte di tale metallo prezioso (in un improbabile ritorno al bimetallismo), e ciò indusse una sopra-valutazione delle monete d'argento della Cina e dell'India (cioè esse venivano esportate all'estero oppure non venivano spese). Tragicamente ciò indusse in rovina il sistema monetario della Cina in un momento critico della sua storia [Friedman 1992].