Сronologia 4

testo tradotto in italiano da Claudio dell'Orda

This Italian translation of the fragments of the 4-st volume by Anatoly Fomenko was done by Claudio dell'Orda from the English edition: 
A. T. Fomenko, T. N. Fomenko, V. V. Kalashnikov, G. V. Nosovskiy
History: " Fiction or Science?"
THE CHRONOLOGY OF RUSSIAN HISTORY.
NEW CHRONOLOGY AND CONCEPTION OF BRITISH HISTORY. ENGLAND AND RUSSIA (OR THE HORDE).
THE CHRONOLOGY AND GENERAL CONCEPTION OF ROMAN AND BYZANTINE HISTORY

Capitolo 2: I due spostamenti cronologici relativi alla storia russa.

1. Lo schema generale dei parallelismi.

Nel presente capitolo metteremo in relazione i parallelismi statistici, tra le dinastie dei sovrani russi, che abbiamo scoperto nel corso della nostra ricerca, come risultato dell'applicazione dei metodi di analisi delle dinastie antiche che abbiamo già ampiamente utilizzato, vedi Cronologia1 e Cronologia2.
La versione consensuale Miller-Romanov usata dai “libri di storia russa”, è rappresentata schematicamente nella fig. 2.1. Nella fig. 2.2 si può vedere la costruzione reale di detto “libro di storia”, svelata dalla nostra ricerca e dai principali spostamenti cronologici ivi presenti, mentre la fig. 2.3 rappresenta uno schema molto generale della cronologia russa nella nostra ricostruzione. Nella fig. 2.4 vediamo lo schema del parallelismo di 400 anni inerente alla storia russa, che sarà discusso di seguito. Il risultato empirico-statistico formale della nostra ricerca è presentato nelle figg. 2.1-2.6.

  1. Il periodo tra il 1300 e il 1600 servì da originale per la storia antica e medievale della Russia.
  2. Il periodo compreso tra la metà del IX e l'inizio del XIII secolo è un duplicato fantasma del precedente.
  3. Il periodo tra il 1200 e il 1600 è una “somma” delle due cronache: la prima è l'originale che abbraccia il periodo tra il 1300 e il 1600; la seconda è sempre quella originale, ma spostato indietro di circa 100 anni. La sovrapposizione delle due cronache ci restituisce una cronaca del 1200-1600 allungata di 100 anni.

Figura 2.1.
Lo schema cronologico della storia russa nella versione Miller-Romanov.


Figura 2.2.
La struttura degli spostamenti è inerente all'errata cronologia della storia russa.
Il “libro di storia russa” di Scaligero e Miller è composto da tre diverse versioni di un’unica cronaca.



Figura 2.3.
Lo schema generale cronologico della storia russa dopo la rettifica degli errori presenti nella versione di Scaligero e Miller.
È una nostra ricostruzione.

Figura 2.4.
Lo spostamento cronologico di 410 anni inerente alla storia russa nella versione di Miller e di Scaligero.
Prima parte del parallelismo.



Figura 2.5.
Lo spostamento cronologico di 410 anni inerente alla storia russa nella versione di Miller e di Scaligero.
Seconda parte del parallelismo.



Figura 2.6.
Visione generale dello spostamento cronologico di 410 anni inerente alla storia russa.

Negli odierni libri di testo, l'intero periodo compreso tra il 1327 e il 1600, viene descritto come “la Russia di Mosca”; tuttavia, secondo la nostra ricostruzione questo termine può essere applicato solo alla fine di questa epoca. Abbiamo scoperto che il periodo del XIV-XVI secolo contiene gli originali di tutte e tre le epoche in cui è divisa oggi la storia russa:

Di seguito riportiamo le tabelle comparative degli eventi per i parallelismi dinastici che abbiamo scoperto, inerenti alla storia della Russia. Va detto che gli eventi di seguito elencati sono riferiti secondo la versione consensuale di Miller, in contrapposizione alla nostra ricostruzione; tuttavia, di tanto in tanto facciamo riferimento ai risultati descritti nei capitoli successivi alla Parte 1, che ci aspettiamo che i lettori leggano, per una comprensione più fondamentale delle tabelle e del loro contenuto.

 

 

2. Breve descrizione dello spostamento di 100 anni presente nella storia russa.

 

a = storia russa del XIV secol

b = storia russa del XIII secolo

 

1.a. Il XIV secolo. Takhta Khan, 1291-1313, regnò per 22 anni, e Daniele di Mosca, 1280-1303, regnò per 22 anni

■1.b. Il XIII secolo. Genghis-Khan, il presunto periodo 1205-1227, regnò per 22 anni, e Vsevolod Bolshoye Gnezdo, il presunto periodo 1176-1212, regnò per 36 anni.

1.1a. Il XIV secolo. Daniele di Mosca è il fondatore della dinastia moscovita. Il suo regno su seguito dal conflitto tra i principi di Mosca e Tver.

■1.1b Il XIII secolo. Vsevolod Bolshoye Gnezdo è il fondatore di una dinastia e fu succeduto dai suoi figli e dalla loro prole. Il suo nome si traduce in “il Grande Nido”, che è riferito alla sua fondazione della dinastia di Vladimir-Suzdal.

2.a. Il XIV secolo. Uzbek-Khan, 1312-1340, regnò per 28 anni, e suo fratello Mikhail, 1304-1319, regnò per 15 anni.  di seguito abbiamo Youri, 1319-1328, il suo regno durò 9 anni, seguito da Ivan I Kalita, o Khalif (Califfo), che regnò per 12 anni tra il 1328 e il 1340.

■2.b Il XIII secolo. Batu-Khan. Il nome Batu si riferisce alle parole dialettali russe batya e batka, che significano “padre”. Regnò per 18 anni, tra il 1227 e il 1255. Costantino, 1212-1219, regnò per 7 anni. Dopodiché c’è Youri che regnò per 18 anni nel presunto periodo 1219-1237, seguito da Yaroslav Vsevolodovich che regnò per 8 anni, 1238-1246.

2.1a. Il XIV secolo. A differenza dei suoi predecessori, Uzbek-Khan lasciò un segno significativo nella storia russa, in quanto si imparentò con Youri il Moscovita (quest’ultimo divenne suo genero). Si presume che Uzbek-Khan sia stato largamente influenzato da Ivan Kalita (Califfo), il quale rimase nell’Orda per tutto il tempo. Un’altra ipotesi è che il potere dei principi moscoviti fosse interamente basato sul potenziale militare dell’Orda, che è il solo motivo per cui continuarono a unire e conquistare l’intera Russia ([435], pagine 189-190).

■2.1b Il XIII secolo. Batu-Khan conquista la Russia, che segna l'inizio del dominio Tartaro in Russia.  Si presume che i Tartari avessero governato per procura dei Gran Principi di Vladimir. Batu-Khan nominò principe Yaroslav Vsevolodovich, che da allora divenne suo parente. Alexander Nevskiy, il figlio di Yaroslav, divenne il figlio adottivo di Batu-Khan. Batu-Khan aiutò i principi di Vladimir a conquistare tutta la Russia; prima di questo, esistevano altri principi e principati indipendenti. Il titolo di Gran Principe di Kiev cessò di esistere in quel periodo. La dinastia dei principi di Kiev finì con la conquista di Kiev da parte di Batu-Khan.

2.2a. Il XIV secolo. Questa è la fine della dinastia Vladimir-Suzdal di Yaroslav Vsevolodovich, il figlio di Vsevolod Bolshoye Gnezdo, e anche l'inizio della nuova dinastia di Mosca.

■2.2b Il XIII secolo. Questo periodo segna la fine della dinastia di Kiev di Yaroslav il Saggio, che è anche la fine della Russia di Kiev. Successivamente ci sono il periodo di Vladimir-Suzdal e il “giogo Tartaro-Mongolo”.

3a. Il XIV secolo. Chanibek-Khan, 1341-1357, regnò per 16 anni e Simeone Gordiy (“il Fiero”), 1340-1353, regnò per 13 anni.

■3b. Il XIII secolo. Berke-Khan, il presunto periodo 1255-1266, regnò per 11 anni, e Alexander Nevskiy, il presunto periodo 1252-1263, regnò per 11 anni.

3.1a. Il XIV secolo. Il regno di Simeone è il periodo del conflitto tra Pskov e i Germani della Livonia. Il principe Alessandro Vsevolodovich (le cui “origini rimangono a noi sconosciute”, secondo Karamzin, vedere in [362], volume 4, pagina 157), appare a Pskov più o meno nello stesso periodo. Questo principe sconfisse i germani e devastò l'intero sud-est della Livonia. Ciò avvenne nel 1342; si può vedere un buon parallelismo con le gesta di Aleksandr Nevskij.

■3.1b. Il XIII secolo. Le più famose gesta di Alexander Nevskiy si presume che sia la sconfitta dei cavalieri livoniani sul lago Choudskoye nel presunto 1242. Si presume che i Livoniani fossero un ordine militare germanico. Alexander partì per combattere i Livoniani da Pskov, vedi [435], pagine 162-164. Tenete presente che Alexander Nevskiy era un discendente di Vsevolod Bolshoye Gnezdo (suo nipote, per la precisione), e può quindi essere indicato come “Vsevolodovich”, ossia “discendente di Vsevolod”. Quella che vediamo è la manifestazione di uno spostamento cronologico, che in questo caso equivale a 100 anni.

3.2a. Il XIV secolo. Dopo questa vittoria, il principe Alexander lascia Pskov. “I nativi di Pskov lo implorarono di tornare, ma inutilmente... persino le loro suppliche al governo di Novgorod di poter avere un sovrano locale e un esercito furono vane” ([362], Volume 4, pagina 157).

■3.2b Il XIII secolo. Poco dopo la vittoria, il rapporto tra la gente di Novgorod e Alexander si deteriorò, e quest'ultimo si trasferì a Perejaslav ([435], pagina 163). Tuttavia, i germani, i lettoni e gli estoni presero l'abitudine di razziare le terre di Novgorod e gli abitanti della città furono costretti a chiedere ilritorno di Alessandro. Non fu affatto facile: inizialmente avevano fatto diventare principe Andrei e poi cercarono di convincere Alexander a tornare ([435], pagina 164).

3.3a. Il XIV secolo. La disputa tra Simeone e Novgorod. La gente di Novgorod aveva fatto incatenare Simeone e gli dissero che la città doveva eleggere i suoi principi autonomamente e che non tolleravano governanti stranieri. Simeone reagì preparando il suo esercito per la battaglia. Anche i cittadini presero le armi e il conflitto militare fu evitato per un pelo. Tuttavia, la comunità in rivolta sosteneva Simeone e aveva bandito alcuni boiardi bandito, uccidendone per giunta, uno molto illustre ([362], Volume 4, pagine 155-156). La disputa finì e Simeone sciolse l'esercito.

■3.3b. Il XIII secolo. La disputa tra Alexander Nevskij e la città di Novgorod è tra i suoi episodi biografici più importanti; gli abitanti della città furono banditi e suo figlio Vassily in modo umiliante, inoltre la situazione si stava avvicinando alla fase di un conflitto armato. Alexander provò a prendere Novgorod con la forza, ma la città capitolò dopo aver degradato il vicegerente Ananiya nel 1255 ([362], Volume 4, pagine 45-47).

 

Commentario. In linea generale, secondo N. A. Karamzin ([362]), il regno di Simeone fu caratterizzato dalle guerre intraprese dagli svedesi e dai germani contro Novgorod e Pskov. Questo è molto simile a come viene descritto il rispettivo periodo nella biografia di Alexander Nevskiy. Sotto Simeone l'azione militare si svolge in Livonia. In entrambi i casi a confronto, gli abitanti di Novgorod e Pskov chiedono aiuto al Gran Principe, con cui occasionalmente entrano in conflitto.

 

Simeone abbandona Novgorod più volte ([362], Volume 4, pagine 162-163). Vediamo anche diversi riferimenti ai cavalieri livoniani e all'Orda ([362], Volume 4, pagine 163 e 158). Il regno di Alexander Nevskiy fu segnato da eventi simili e lui fu famoso soprattutto per le guerre contro l'ordine livoniano e le controversie con Novgorod. Con le stesse parole sono descritti sia i rapporti tra l'Orda e Alexander, che quelli con Simeone; entrambi i cavalieri erano conosciuti come pilastri del potere del Khan e frequenti visitatori dell'Orda, dove erano considerati figure di grande autorità.

4a.  Il XIV secolo. La confusione del 1359- 1381. In questi 22 anni regnarono 25 khan.

■4b. Il XIII secolo. Mentutenir-Khan (forse Mengutimur-Khan), 1266-1291, regnò per 25 anni. Secondo ([649], pagine 18-19, 32-34 e 53), il periodo 1281-1328 fu segnato dai conflitti e i dissidi tra i figli di Alexander Nevskiy. Il periodo equivale a 47 anni o, in alternativa, nel 1299-1328 ci furono 29 anni di regno che iniziarono dalla morte di Fëdor, il Gran Principe di Yaroslavl e Smolensk e finirono con Ivan Kalita.

5a. Il XIV secolo. Tokhtamysh-Khan, 381-1395, regnò per 14 anni; nel suo regno c’è anche Mamai, il signore della guerra, e Dmitriy Donskoi (1363-1389), che regnò per 26 anni. Tokhtamysh-Khan sconfisse Mamai nel 1381.

■5b. Il XIII secolo. Takhta-Khan, il presunto periodo 1291-1313, regnò per 22 anni. Il comandante militare Nogai fu sconfitto dal khan nel presunto anno 1299. Takhta-Khan è accompagnato da Dmitriy di Perejaslav, 1276-1295.

 

Commentario. A parte i parallelismi tra gli eventi, vediamo una netta somiglianza anche nel suono dei nomi:

Tokhta-mysh = Takhta,

Mamai = Nogai,

Demetrio del Don (o Donskoi) = Demetrio di Perejaslav (o Perejaslavskij).

 

5.1a. Il XIV secolo. Mamai è il “custode” dei khan; di fatto era il sovrano de facto che poteva intronizzare i khan. Tokhtamysh-Khan sconfisse Mamai.

■5.1b. Il XIII secolo. Nogai è il fiduciario del piccolo Takhta-Khan. Quando Takhta divenne adulto sconfisse Nogai. Anche Nogai aveva il potere di intronizzare i Khan, e “voleva fare in modo che il loro potere diventasse sempre più nominale” ([362], Vol. 4, Capitoli 5-6).

5.2a. Il XIV secolo. Mamai è un comandante militare di grado rango elevato ([216], pagina 159).

■5.2b. Il XIII secolo. Anche Nogai è un comandante militare di alto livello ([216], pagina 137).

5.3a. Il XIV secolo. Mamai usurpa il potere ([216], pagina 159).

■5.3b. Il XIII secolo. Anche Nogai usurpa il potere ([216], pagina 137).

5.4a. Il XIV secolo. Mamai diventa il leader nell’Orda del “partito politico pro-occidentale”, ([216], pagina 159).

■5.4b. Il XIII secolo. Nogai governa la parte occidentale dell’Orda, ([216], pagina 137).

5.5a. Il XIV secolo. L'esercito di Mamai era composto da Osseti, Circassi, Polovesi e nativi della Crimea, vedere in [216], pagine 160-165.

■5.5b. Il XIII secolo. Il contingente principale dell'esercito di Nogai viene descritto come nativo delle steppe adiacenti al Mar Nero e alla Crimea settentrionale, vedere [216], pagina 137.

5.6a. Il XIV secolo. Mamai viene sconfitto dalle truppe russe che combattevano al fianco dei Tartari della Siberia e della regione del Volga ([216], pagine 162-163).

■5.6b. Il XIII secolo. Nogai viene sconfitto dai Tartari della regione del Volga sostenuti dall'esercito russo, così come dai Tartari della Siberia e dell'Asia centrale ([216], pagina 138).

5.7a. Il XIV secolo. Tokhtamysh-Khan sconfisse Mamai alleandosi con il principe russo Dmitriy Donskoi.

■5.7b. Il XIII secolo. Takhta-Khan sconfigge Nogai alleandosi con il principe russo Andrei Alexandrovich, ([216], pagina 137).

 

 

3. Lo spostamento di 400 anni presente nella storia russa e i parallelismi dinastici che ne derivano.

 

Il secondo spostamento cronologico inerente alla storia russa, ammonta a circa 410 anni e comprende le due epoche seguenti:

  1. L'epoca tra il 945 e il 1174, la cosiddetta Russia di Kiev, che inizia dal Gran Principe Svjatoslav e si conclude con il trasferimento della capitale sotto Andrei Bogolyubskiy.
  2. L'epoca tra il 1363 e il 1598. Viene descritta come la “Russia di Mosca”; inizia con il Gran Principe Dmitriy Donskoi e termina con lo zar Fëdor Ivanovic.

Per i casi con più varianti di un unico sovrano di un regno, citiamo solo quello che meglio corrisponde al parallelismo. Tuttavia, ci sono poche varianti di questo tipo e in generale sono tutte piuttosto vicine tra loro. Anche qui omettiamo i riferimenti alle fonti, poiché sono già stati indicati tutti sopra. Gli aspetti formali dei nostri metodi empirico-statistici utilizzati nella scoperta dei parallelismi dinastici e i principi di comparazione applicati a questi ultimi, sono riportati in Cronologia1 e Cronologia2. Una rappresentazione grafica dimostrativa del parallelismo dinastico discusso ora, è riportata nella fig. 2.4.

Si tenga presente che le tabelle comparative riportate qui, fanno riferimento ai risultati riportati nei capitoli successivi; contengono il nostro breve commento di alcuni episodi che compongono il parallelismo e l'indicazione delle coincidenze più interessanti nella descrizione degli eventi storici che tradizionalmente si è abituati a ritenere separati tra loro da più secoli e che tuttavia si duplicano, come stimato dai nostri metodi matematici.

L'inizio della dinastia russa di Kiev, della quale comprendiamo l'epoca di Ryurik, Olga e Oleg, di solito si dice che sia anteriore al 945. La serie successiva di fondatori dinastici (Ivan Kalita, Simeone il Fiero e Ivan l'Umile (o il Rosso), è anteriore al 1363. L'inizio del XIV secolo deve quindi essere la vera molla della storia russa. Stiamo parlando di Georgiy Danilovich, seguito da Ivan Danilovich Kalita, suo fratello (1318 o 1328-1340). Ivan Kalita = Califfo = Khalif è anche il doppione di Batu-Khan, noto come Uzbek-Khan, Yaroslav Vsevolodovich e Yaroslav il Saggio. Era anche conosciuto come Georgiy-Yaroslav, vedere l'epistola scritta al re svedese da “Ivan il Terribile” ([639], pagina 136).

 

a = la Rus’ di Kiev

b = la Rus’ di Mosca

 

1a.  La Rus’ di Kiev. I leggendari fondatori della dinastia – Ryurik, Oleg e Olga. Il presunto periodo 862-955.

■1b. La Rus’ dell’Orda. I fondatori della vera dinastia: Georgiy Danilovich, suo fratello Ivan Kalita = Califfo o Khalif, Simeone il Fiero e Ivan l'Umile (o il Rosso) nel presunto periodo 1318-1359.

 

Commento a 1b. C’è un altro spostamento intrinseco nella storia della Russia, quello di cento anni discusso sopra. Sovrappone i fondatori della dinastia reale (vedi 1b) all'inizio dell’invasione “Mongola” = Grande. Questa sovrapposizione è costruita nel seguente modo:

  1. Yaroslav Vsevolodovich, alias Batu-Khan, 1238-1248 = Ivan Kalita (Califfo), alias Uzbek-Khan uzbeko, 1328-1340.
  2. Alexander Nevskiy, 1252-1263 = Simeone il Fiero (“Gordiy”), 1340-1353.
  3. Yaroslav di Tver, 1262-1272 = Ivan l'Umile (“Krotkiy”), 1353-1359.
  4. Vasily I di Kostroma, 1272-1276 = Demetrio di Suzdal, 1359-1363.
  5. Demetrio I di Perejaslav, 1276-1294 = Demetrio del Don (Donskoi), 1363-1389.

2a. La Rus’ di Kiev. Svjatoslav, 945-972, regnò per 27 anni.

■2b. La Rus’ dell’Orda. Demetrio Donskoi, 1363-1389, regnò per 26 anni. La durata del regno di entrambi corrisponde bene.

2.1a. La Rus’ di Kiev. Il trasferimento della capitale a Perejaslav nel 969.

■2.1b. La Rus’ dell’Orda. Perejaslav viene conquistata da Algirdas, mentre nel 1368 Dmitriy getta le basi del Cremlino di Mosca e delle sue mura.  Questa data corrisponde alla reale fondazione diMosca nella nostra ricostruzione. Tuttavia, in questo periodo Mosca non è ancora una capitale e il Cremlino non sarà costruito fino al XVI secolo, vedi più avanti (Cronologia4, Capitolo 6) e Cronologia6.

3a. La Rus’ di Kiev. Vladimir, 980-1015, regnò per 35 anni.

■3b. La Rus’ dell’Orda. Basilio I, 1389-1425, regnò per 36 anni. La durata del loro regno corrisponde molto bene l'una con l'altra.

3.1a. La Rus’ di Kiev. Il famoso battesimo della Russia nel 989.

■3.1b. La Rus’ dell’Orda. Il regno di Basilio I è conosciuto come il periodo del cosiddetto Grande Scisma (1378-1415), quando in pratica ogni paese del mondo si è trovato a dover “scegliere la propria fede”.

 

Commento a 3.1. Secondo la nostra ricostruzione, gli inizi del XV secolo furono un periodo di discordie religiose e granulazione confessionale nei paesi dell’Europa e dell’Asia. Risale proprio a quest'epoca l'usanza di battezzare le spose con una confessione diversa, così come le controversie religiose in generale e l'uso della parola latinstvo (letteralmente “latinismo”, che si riferisce alle tendenze unioniste della popolazione ortodossa nell'ovest della Russia, in Lituania in particolare). Le cronache russe non contengono alcun ricordo precedente di sostanziali contese religiose, cosa che fu debitamente annotata da N. A. Morozov ([547]).

La successiva Unione del 1439, che unì temporaneamente la Chiesa bizantina con la controparte romana, comportò la rottura dei rapporti tra Costantinopoli e la Russia; quest'ultima si rifiutò di riconoscere l'unione. Si presume che la Chiesa russa sia diventata indipendente in quel periodo, vedi sotto. Vedi Cronologia 6 per la nostra discussione sulla leggenda del “battesimo nel Dnepr” e sul suo possibile originale.

4a. La Rus’ di Kiev. Svyatopolk, 1015-1019, regnò per 4 anni.

■4b. La Rus’ dell’Orda. Yuri Dmitrievich, 1425-1431, regnò per 6 anni con intervalli. Tra le durate dei regni dei due c’è una buona corrispondenza.

4.1a. La Rus’ di Kiev. Lotta per il potere e morte di Svyatopolk, che si presume fosse un usurpatore.

■4.1b. La Rus’ dell’Orda. Youri Dmitrievich fu costretto a lottare per il potere per tutta la vita; fu deposto più volte, ma continuò a tornare. Venne ritenuto un usurpatore ai tempi di Basilio I.

5a. La Rus’ di Kiev. Yaroslav il Saggio, 1019-1054, regnò per 35 anni.

■5b. La Rus’ dell’Orda. Basilio II detto il Cieco (Tyomniy), 1425-1462, regnò per 37 anni. Le durate dei due regni sono in buona corrispondenza tra loro.

5.1a. La Rus’ di Kiev. Nel presunto 1037, Yaroslav fonda l'arcidiocesi russa, che è indipendente da Costantinopoli. Di fatto, questo è il punto d’inizio della chiesa russa; le cronache ci lasciano con l’impressione che prima di ciò “ci fosse stata un'assenza di eventi” ([372]). Questo è anche il periodo degli Arcidiaconi russi (Metropoliti), che presumibilmente prima erano greci.

■5.1b. La Rus’ dell’Orda. Nel 1448, Iona viene nominato metropolita russo senza il consenso di Costantinopoli; fino ad allora tali nomine erano una prerogativa della chiesa greca. La Chiesa russa recide tutti i legami con la Chiesa unionista, ovvero quella di Costantinopoli; si presume che sia diventata indipendente da quel momento ([372]).

5.2a. La Rus’ di Kiev. Nel 1097 Vasylko, principe di Terebovlia, fu accecato nel corso della guerra fratricida tra i figli di Yaroslav.

■5.2b. La Rus’ dell’Orda. Vassily II il Cieco (Tyomniy), venne accecato. Abbiamo un parallelismo molto evidente tra i nomi (Vassily = Vasylko), come pure tra gli eventi (entrambi sono stati accecati). Vedi sotto per un commento più ampio.

5.3a. La Rus’ di Kiev. Il nome è Vasylko ed è stato accecato.

■5.3b. La Rus’ dell’Orda. Il nome è Vassily ed è stato accecato.

5.4a. La Rus’ di Kiev. Si presume che Vasylko fosse un principe.

■5.4b. La Rus’ dell’Orda. Si presume che Vassily fosse un Gran Principe.

5.5a. La Rus’ di Kiev. La cospirazione contro Vasylko fu ideata da Svyatopolk, il Gran Principe di Kiev.

■5.5b. La Rus’ dell’Orda. Il capo del complotto contro Vassily è Boris, il Gran Principe di Tver.

5.6a. La Rus’ di Kiev. L'accecamento fu preceduto dal consiglio dei principi “i quali firmarono una tregua” ([632], pagina 248). Entrambi i principi baciarono una croce per dimostrare la loro buona fede.

■5.6b. La Rus’ dell’Orda. Prima di essere accecato, Vassily ricorda al cospiratore la recente tregua e il bacio della croce: “Poiché entrambi abbiamo baciato la Santa Croce... e ci siamo giurati fratelli... e, invero, uno non vigila contro il proprio fratello” ([635], pagina 508).

5.7a. La Rus’ di Kiev. Qui abbiamo un complotto guidato da Davide, il Principe di Vladimir.

■5.7b. La Rus’ dell’Orda. Anche qui c’è un complotto, in realtà guidato dal Principe Dmitriy Shemyaka.

5.8a. La Rus’ di Kiev. Svyatopolk, il Gran Principe di Kiev, non prende parte alle azioni della cabala, e la cosa è enfatizzata nella cronaca.

■5.8b. La Rus’ dell’Orda. Boris, il Gran Principe di Tver e il leader della cospirazione, non prende parte alla trama mentre viene eseguita ([635], pagina 504).

5.9a. La Rus’ di Kiev. Svyatopolk si pente e alla fine decide di combattere contro Davide ([632], pagina 260).

■5.9b. La Rus’ dell’Orda. Fu proprio Boris di Tver che in seguito aiutò Vassily II a riconquistare il suo trono a Mosca ([635]).

5.10a. La Rus’ di Kiev. Vasylko è accusato di aver lottato per privare Svyatopolk del suo trono ([632], pagina 248).

■5.10b. La Rus’ dell’Orda. Vassily II è accusato di complotto per voler diventare il principe di Tver ([635], pagina 504).

5.11a. La Rus’ di Kiev. Nonostante il fatto che il complotto fosse guidato proprio dal Gran Principe Svyatopolk, i cospiratori “tremarono di terrore” ([632], pagina 250). Questo è alquanto strano; a quanto pare, il Gran Principe doveva ideare un complotto solo per detronizzare il “Principe Vasylko”, in pratica qualcuno insignificante.

■5.11b. La Rus’ dell’Orda. La cospirazione risulta essere contro il monarca stesso. I cospiratori cercarono di scagionarsi:

“Il principe Ivan gli disse: “Sire, se lo volessimo, voi siete malato, possa capitare questo male anche a noi, ma lo stiamo facendo per il bene del cristianesimo e il tributo che dovete pagare ai Tartari, che si annienteranno… dopo aver visto questo” ([635], pagina 509).

 

Commentario. Per qualche ragione, le cronache sono tutto tranne che eloquenti quando si tratta di Terebovlia, la città dove governò Vasylko. L'unica volta che una cronaca menziona questa città è nella leggenda dell'accecamento del principe Vasylko. Se questa città fosse stata davvero di grande importanza, perché nessuna cronaca l’ha mai citata in nessun altro contesto? D’altro canto, sappiamo che la storia di Vasylko di Terebovlia è un duplicato fantasma di eventi reali riguardanti un tentativo di colpo di stato a Tver. Potrebbe essere che la “città di Terebovlia” si tratti di un riferimento corrotto alla città di Tver, registrato nelle cronache in questa forma? I suoni B e V spesso si trasformano l'uno nell'altro durante una flessione; in tal caso la radice senza vocali del nome è praticamente la stessa: TRB e TVR.

 

5.12a. La Rus’ di Kiev. Prima di essere accecato, Vasylko si recò in adorazione presso un monastero; dopodiché venne convocato a Kiev e fu accecato ([632], pagina 250).

■5.12b. La Rus’ dell’Orda. Vasily II fu catturato nel Monastero di Trotskij, dove si era recato per pregare all'ossario di San Sergio. Venne portato a Mosca e successivamente accecato, ([635], pagine 508-510).

5.13a. La Rus’ di Kiev. Vasylko era stato avvisato, ma si rifiutò di credere, dicendo: “Come potrebbe essere? Vogliono uccidermi? Abbiamo baciato la croce insieme e abbiamo fatto la pace; chiunque rompa il patto andrà contro la croce e il resto di noi” ([632], pagina 250).

■5.13b. La Rus’ dell’Orda. Vasilij II aveva ricevuto un avvertimento riguardo al complotto in preparazione, ma si rifiutava di crederci: “Vogliono confonderci. Ho baciato la croce insieme ai miei fratelli; Come può essere vero?” ([635], pagina 506).

5.14a. La Rus’ di Kiev. La cabala del principe aveva lasciato la dimora principesca per non partecipare di persona all’accecamento, che avvenne quandoVasylko fu catturato dai servi ([632], pagina 250).

■5.14b. La Rus’ dell’Orda. Anche il principe Ivan di Možajsk, colui che catturò Vassily II, aveva lasciato la chiesa per non partecipare personalmente all'accecamento, proprio prima che i servi mettere le mani su Vassily ([635], pagina 508).

5.15a. La Rus’ di Kiev. Dopo un lungo concilio, Vasylko fu incarcerato e accecato il giorno successivo ([632], pagina 152). Poi venne trasferito a Vladimir per la conseguente prigionia.

■5.15b. La Rus’ dell’Orda. Vasily II fu portato a Mosca di lunedì e accecato di mercoledì ([635], pagina 511); dopodiché fu mandato in carcere aUglič.

5.16a. La Rus’ di Kiev. A causa dell'accecamento di Vasylko iniziano i disordini civili; tuttavia, la guerra come inizia, finisce ([632], pagina 254).

■5.16b. La Rus’ dell’Orda. Dopo l'accecamento di Vasily II iniziano i conflitti, che tuttavia non riescono a trasformarsi in una guerra su vasta scala e finiscono presto ([635], pagine 513-514).

5.17a. La Rus’ di Kiev. La cronaca contiene un racconto dettagliato di come Svyatopolk e David discussero con l'accecato Vasylko, nel tentativo di stroncare la guerra sul nascere. Promisero a Vasylko la libertà di avere assistenza, così come un nuovo territorio su cui governare; tuttavia, come sottolinea la cronaca, il dominio in questione non è la città di Terebovlia ([632], pagina 258).

■5.17b. La Rus’ dell’Orda. Il principe Shemyaka aveva preso la decisione di liberare Vasilij II e di donargli Vologda come nuovo dominio ([635], pagina 514). È chiaro che Shemyaka non aveva intenzione di riportare Vassily al suo legittimo ex dominio di Mosca, dal momento che si era impadronito del suo trono; tuttavia, il riflesso fantasma di questo episodio, nella storia della Russia di Kiev sembra piuttosto strano. Infatti, quale potrebbe essere stato il problema di lasciare che Vasylko avesse indietro il suo vecchio dominio insignificante, in modo da fermate la guerra?

5.18a. La Rus’ di Kiev. Inizia la guerra.

■5.18b. La Rus’ dell’Orda. Anche qui abbiamo l’inizio di una guerra.

5.19a. La Rus’ di Kiev. Davide si dimostra incapace di opporre resistenza e fugge senza combattere.

■5.19b. La Rus’ dell’Orda. Come la guerra ha inizio, Shemyaka fugge dal campo di battaglia.

5.20a. La Rus’ di Kiev. L'assedio di Vsevoložsk e il massacro dei suoi abitanti. Davide non è nella città. Successivamente lo vediamo che mette sotto assedio Vladimir.

■5.20b. La Rus’ dell’Orda. La presa di Mosca e la punizione dei boiardi ritenuti responsabili. I cospiratori sono assenti da Mosca. In seguito c’è l'assedio diUglič.

5.21a. La Rus’ di Kiev. Il Gran Principe Svyatopolk cacciò Davide in Polonia ([632], pagina 260).

■5.21b. La Rus’ dell’Orda. Shemyaka fuggì a Galič, verso il confine polacco ([36], pagina 88).

5.22a. La Rus’ di Kiev. Le guerre contro Davide. Davide ritorna a Vladimir un paio di volte, ma alla fine muore a Dorogobuž ([632], pagine 262-265).

■5.22b. La Rus’ dell’Orda. Shemyaka governa Ustjug per un po', ma le truppe di Vasily II lo cacciano via. Morì a Novgorod, forse avvelenato ([35], pagine 88-89).

5.23a. La Rus’ di Kiev. La storia dell'accecamento di Vasylko è considerato un pezzo di narrativa indipendente, introdotto in modo apocrifo nella Povest Vremennyh Let ([632], pagina 448).

■5.23b. La Rus’ dell’Orda. C'è un’opera letteraria separata, intitolata La Storia dell’Accecamento di Vasily II.

5.24a. La Rus’ di Kiev. Il testo narrativo in questione è attribuito a un certo Vassily ([632], pagina 448).

■5.24b. La Rus’ dell’Orda. Si presume che il testo sia stato dettato dallo stesso Vasilij II ([635], pagina 593).

6a. La Rus’ di Kiev. Vsevolod, 1054-1093, regnò per 39 anni.

■6b.  La Rus’ dell’Orda. Ivan III, 1462-1505, regnò per 43 anni. Vediamo che le due durate di regno sono in buona corrispondenza tra loro.

6.1a. La Rus’ di Kiev. Vsevolod era sposato con una principessa greca; la prima menzione del famoso “Cappello da Monomaco” è associata al suo regno; secondo la leggenda, presumibilmente lo ricevette dal re dei Greci “come riscatto”. Oggi si presume che la leggenda in questione sia ovviamente “errata”, poiché durante il regno di Vsevolod non ci sono state campagne su larga scala contro Costantinopoli. Il monarca greco che gli aveva dato il cappello si chiamava Costantino Monomaco, da cui il nome.

■6.1b.  La Rus’ dell’Orda. Ivan III era sposato con la principessa greca Sofia Paleologa. Introdusse attributi del potere reale come la sfera e il cappello da monomaco. Questo cappello è quello disegnato sulla testa del metropolita Iona rappresentato nell'icona; lo distingue dal resto dei metropoliti moscoviti. Nel 1452 Costantinopoli cade nelle mani degli Ottomani, o Atamani, le cui truppe partirono dalla Russia (vedere Cronologia5 per ulteriori informazioni dettagliate). La leggenda del “riscatto”, come raccontata sopra, diventa subito comprensibile.

7a. La Rus’ di Kiev. Vladimiro il Monomaco, 1093-1125, regnò per 32 anni. Venne battezzato Vasily ([632], pagina 392).

■7b.  La Rus’ dell’Orda. Vasilij III, 1505-1533, regnò per 28 anni. Notare i nomi coincidenti e la buona corrispondenza tra le durate dei loro regni.

7.1a. La Rus’ di Kiev. Vladimiro il Monomaco era il figlio di una principessa greca, il che viene sottolineato dal suo vero soprannome. Vladimiro il Monomaco veniva raffigurato con indosso il cappello da monomaco e con in mano la sfera reale; fu chiamato “Zar”.

■7.1b.  La Rus’ dell’Orda. Vasily III è il figlio di principi greci che indossavano il cappello da monomaco e spesso veniva raffigurato con indosso detto copricapo.

8a. La Rus’ di Kiev. I due fratelli Mstislav e Yaropolk, 1125-1139, regnarono per 14 anni.

< >■8b.  La Rus’ dell’Orda. Il regno dei sette boiardi (Semiboyarshchina), 1533-1547, durò 14 anni. Si nota una buona corrispondenza nelle durate dei regni.

9a. La Rus’ di Kiev. Vsevolod, 1139-1146, regnò per 7 anni.

■9b.  La Rus’ dell’Orda. Ivan IV, 1547-1553, morì nel 1557, regnò per 6 o 10 anni. Questo è il primo regno dello “Zar Terribile” (vedi Capitolo 8 per maggiori dettagli). Le durate dei due regni sono piuttosto simili.

10a. La Rus’ di Kiev. Izyaslav, 1146-1155, regnò per 9 anni.

■10b.  La Rus’ dell’Orda. Dmitriy, un bambino, 1553-1563, regnò per 10 anni. Questo è il secondo regno dello “Zar Terribile”. Le durate dei regni correlano bene tra loro.

11a. La Rus’ di Kiev. Youri Dolgoroukiy, 1148-1157, regnò per 9 anni.

■11b.  La Rus’ dell’Orda. Ivan, un adolescente, regnò per 9 anni insieme agli Zakharyin, ai Turiev e al terrore dell'oprichnina del 1563-1572, 9 anni. Questo è il terzo regno dello “Zar Terribile”. Le durate dei regni sono in buona corrispondenza.

12a. La Rus’ di Kiev. Izyaslav Dadidovich + Mstislav Izyaslavich, 1157-1169, regnarono a Kiev per 12 anni. Poi ci fu un periodo di disordini civili, che segnarono la fine di Kiev come capitale. Questa coppia di governanti (padre e figlio) pare formare una breve dinastia separata.

■12b.  La Rus’ dell’Orda. Simeone-Ivan, 1572-1584, regnò per 12 anni. Questo è il quarto e ultimo periodo di regno dello “Zar Terribile”; si nota una buona corrispondenza tra le durate dei regni.

13a.La Rus’ di Kiev. Andrei Bogolyubskiy, 1157- 1174, regnò per 17 anni. È la fine della Rus’ di Kiev.

■13b.  La Rus’ dell’Orda. Fëdor Ioannovich (Ivanovich), 1484-1498, regnò per 14 anni. Il suo regno fu seguito dal famoso conflitto del XVI secolo. Questa è la fine della dinastia degli Yaroslav. Le durate dei regni sono in buona concomitanza.

 

Commentario. Lo spostamento delle date in questo caso equivale a 350 anni e non 400; tuttavia, l'accecamento del Principe Vasylko di Terebovlia è un ovvio duplicato dell'accecamento del Gran Principe Vasily II. Tenete presente che per qualche motivo la cronaca presta molta attenzione a questo evento, nonostante il fatto che il Principe Vasylko di Terebovlia non sia famoso per alcuna azione. Inoltre, la Povest Vremennyh Let interrompe proprio qui la sua breve narrazione annuale, e dedica ben quattro pagine e diciannove illustrazioni relative “all’accecamento di Vasylko” ([716], pagine 95-99). Questo testo narrativo sembra così strano nella sua qualità di brano di cronaca che si presume addirittura che si tratti di un inserimento apocrifo di un personaggio letterario. D'altra parte, l'accecamento di Vasilij II si riflette anche in molte altre fonti russe, come un evento di grande importanza: esiste persino un'opera letteraria indipendente: Il Racconto dell'Accecamento di Vasilij II ([635], pagine 504-521).

 

Il nostro movimento in avanti lungo la linea storica temporale della Russia di Mosca ci ha portato all'epoca di quando il potere dello stato fu preso dai Romanov. Facciamo un salto avanti e raccontiamo in breve la nostra ricostruzione di quest'epoca.

A Fëdor successe Boris Godunov; gli storici del XVII-XX secolo lo descrivono come un politico vecchio ed esperto, che godeva di una grande influenza anche al tempo di Ivan il Terribile. Si presume che, di fatto, sia stato il sovrano del paese per conto di Fëdor Michailovic, durante i 14 anni di regno di quest’ultimo. La nostra analisi dimostra anche che, sotto i Romanov, la biografia di Godunov venne seriamente distorta, vedi Cronologia4, capitolo 9.

Secondo la nostra ricostruzione, lo Zar Boris (“Godunov”) era un uomo molto giovane, molte miglia lontano dall’immagine romanoviana del “vecchio politico esperto”, che appartiene a un prototipo del tutto diverso, vale a dire suo zio materno che si chiamava Dmitriy Godunov. Secondo la nostra ricostruzione, quest'ultimo era fratello di Irina Godunova, moglie dello Zar Fëdor Ioannovich. La regina Irina era quindi la madre di Boris “Godunov”, e non sua sorella, il che rende Boris Fyodorovich “Godunov” il candidato più probabile come figlio legittimo ed erede del precedente zar Fëdor Ivanovich. Ciò significa che morì molto prima di quanto presumono gli aderenti alla storia milleriana-romanoviana. A proposito, questo spiega lo strano fatto che il suo erede, Fyodor Borisovich, al momento della morte di Boris, era ancora un bambino accudito da sua madre.

È risaputo che iniziarono grandi disordini civili durante il regno di Boris “Godunov”. Dmitriy Godunov, vecchio ed esperto negli affari di corte, a quel tempo era già morto; secondo la nostra ricostruzione all'epoca il trono era occupato dal giovane re Boris “Godunov”. È allora che assistiamo all’avvento di un altro contendente al titolo reale: il principe Dmitriy, il cosiddetto “falso Demetrio” (Lzhedmitriy).

Gli storici pro-Romanov dichiararono che si trattava di un impostore, il quale non aveva mai avuto alcun legame con la famiglia reale; tuttavia, la nostra ricostruzione rende probabile che fosse figlio di uno degli zar precedenti, vale a dire Ivan Ivanovich, quindi un legittimo pretendente al trono. La nostra ipotesi è che lo Zar Ivan Ivanovich fosse uno dei tanti zar che vennero tutti raccolti nella figura di “Ivan il Terribile” dai successivi storici pro-Romanov, vedi Cronologia 4, capitolo 8. Il “falso Demetrio” fu allevato nella famiglia degli Zakharyin-Romanov, che erano i governanti durante questo periodo. Ivan Ivanovich fu successivamente detronizzato e accompagnò lo Zar Ivan-Simeone; la sua morte avvenne nel 1581, vedi Cronologia 4, capitolo 8.

Altri eventi si svolsero nel modo seguente. Il Principe Dmitriy = “Il falso Demetrio”, tentò di impadronirsi del trono; il tentativo ebbe successo. Anche se Dmitrij aveva subito una sconfitta in un confronto militare aperto, doveva avere degli alleati a Mosca, dal momento che lo Zar Boris “Godunov” si presume fosse stato avvelenato (morì mentre si stava alzando dal tavolo). Pertanto, l’intronizzazione di Dmitriy è il risultato della cospirazione dei boiardi. I boiardi avevano ucciso il monarca bambino Fëdor Borisovich e sua madre, lasciando entrare Dmitrij a Mosca. In linea generale siamo d'accordo con la versione standard.

Si presume che circa un anno dopo la sua intronizzazione, Dmitriy sia stato ucciso a seguito dell'ennesima cospirazione boiarda organizzata da Vassily Shouyskiy, che si autoproclamò zar.

Tuttavia, siamo dell'opinione che Dmitriy sia davvero riuscito a sopravvivere; la sua ricomparsa è considerata dagli storici moderni l'avvento di un altro “falso Dmitriy”, il cosiddetto “ladro di Tushino”, dal nome della sua residenza reale. A proposito, alcuni dei boiardi più illustri erano stati membri della sua corte. Alla fine fu ucciso.

Inizialmente gli Zakharyin-Romanov sostennero Dmitriy, ma lo tradirono dopo la sua prima intronizzazione, dichiarando il loro sostegno a Shouyskiy. Filarete Nikitich Romanov fu eletto Patriarca nell’accampamento “dell’impostore”, nonostante il fatto che a Mosca ci fosse già un patriarca vivente di nome Iov. Dopo la morte di Dmitrij, la guerra civile infuriò ancora più duramente; le truppe polacche erano rimasero a Mosca per molto tempo.

Quando i polacchi furono finalmente estromessi, i Romanov riuscirono a nominare zar Michele Romanov. Le circostanze di questa elezione sono davvero molto oscure, così come l'intero regno del sovrano. Vi facciamo semplicemente notare che Filarete è stato nominato Patriarca due volte, la seconda volta dopo l'elezione di Michele. Qualcuno deve aver cercato di mettere a tacere la sua alleanza con Dmitriy, ma senza successo; quindi, la prima elezione patriarcale di Filarete è un fatto ben noto ([372]).

È facile capire perché, quando salirono al potere, i Romanov sostennero la versione che il “Principe Dmitrij era un impostore”, nonostante inizialmente fossero stati dalla parte dei suoi sostenitori. Potrebbero addirittura essere stati gli autori di questa versione! I sostenitori dello Zar Boris (“Godunov”) avevano accusato Dmitriy di essere stato un “sacerdote rinnegato”, ossia qualcuno che aveva preso i voti monastici e li aveva infranti; a loro avviso, questo fatto invalidava le pretese al trono. Non avevano motivo di dubitare che fosse un principe; è risaputo che la madre di Dmitriy, Maria Nagaya, ha confessato più volte la sua maternità davanti a molte persone presenti. L’ipotesi più accreditata è che abbia fatto la denuncia dopo l'omicidio di Dmitriy; eppure, le sue vere parole testimoniano il contrario ([372]). Tuttavia, per i Romanov era vitale dichiarare che Dmitriy fosse un impostore, dal momento che il figlio di quattro anni di Dmitriy, il quale a differenza dei Romanov era l’erede legittimo al trono, era ancora vivo quando fu eletto Michele.

D’altra parte, i sostenitori di Boris “Godunov” difficilmente trarrebbero beneficio dal diffondere questa voce, visto che Boris era stato un sovrano e un erede al trono perfettamente legittimo, senza ragioni di accusare Dmitriy di essere un impostore. Saliti al potere, i Romanov iniziarono a usare il nome Godunov per riferirsi a Boris (il nome da nubile di sua madre). Gli attribuirono anche un loro stratagemma politico, cioè diffondere la voce secondo cui Dmitrij era stato definito impostore dallo stesso Boris. Rimossero anche tutti i possibili ostacoli al trono, poiché eliminarono il giovane figlio “del Demetrio impostore” e, forse, lo stesso Zar Dmitriy Ivanovich, vedi Cronologia 4, capitolo 9. Nonostante il fatto che il principe di quattro anni fosse davvero il legittimo erede al trono, venne impiccato sulla Porta Spasskaya; la sua morte fu così resa nota al grande pubblico ([183], volume 2. pagina 159; anche [436], pagina 778).